Disagi per accedere al campus estivo? Le precisazioni del direttore della Uoc di Neuropsichiatria infantile professor Augusto Pasini

TERNI – In relazione all’articolo apparso il 4 luglio in un quotidiano on line dal titolo “Calvario per mandare la figlia disabile al campus”, il direttore della UOC di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva dell’Azienda Usl Umbria 2 Professor Augusto Pasini sente il dovere di precisare quanto segue:


 

“Possiamo garantire che nessuno, in questo servizio, ha ‘rispedito’ a casa la signora e sua figlia nel corso del primo giorno di attività del campus estivo e siamo a disposizione della signora e della redattrice della testata giornalistica ad incontrarci per chiarire la vicenda. Siamo profondamente dispiaciuti per aver letto le dichiarazioni rilasciate dalla signora e rammaricati di non esser stati contattati per fornire una informazione completa ed esaustiva.

Dispiace soprattutto perché non si rende giustizia del lavoro quotidiano, spesso al di sopra delle forze, garantito dagli operatori del nostro servizio
a centinaia di utenti del distretto di Terni e dello sforzo, in termini di trasparenza, attenzione e correttezza, profuso in tanti anni di attività nel rapporto con gli utenti e con le associazioni dei familiari con cui interloquiamo ogni giorno. Sentiamo il dovere di ricordare all’opinione pubblica che la UOC di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva dell’Azienda Usl Umbria 2 è tra le pochissime realtà in Italia ed unica in Umbria a gestire direttamente, grazie al prezioso lavoro degli operatori, le attività dei campus estivi fornendo un servizio di grande qualità. Le richieste di adesione a questa attività ‘aggiuntiva’ sono aumentate.

Oggi assicuriamo una risposta qualificata e di livello a 95 utenti
(erano 85 nel 2018) tra questi ci sono 20 bambini con età compresa tra 4 e 7 anni con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, 9 adolescenti tra i 15 ed i 18 anni inseriti per la prima volta nel progetto e 7 bambini con grave deficit motorio costretti a muoversi in carrozzina.

Riteniamo doveroso che questo lavoro ci venga riconosciuto,
che venga premiato l’impegno quotidiano dei nostri operatori, che non ci sia questa corsa al sensazionalismo che denigra la nostra professionalità e disponibilità ad esserci sempre e comunque, ad affrontare insieme - utenti, familiari e operatori e così faremo anche con la signora che si è rivolta alla redazione - le difficoltà, a superarci per offrire sempre più un servizio di qualità che molte realtà italiane ci invidiano”.






(A.T. 5.7.2019)

Ultimo aggiornamento: 08/07/2019



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