Questa la sintesi dei principali interventi della sessione di apertura di venerdì 4 marzo:
(ANSA) - ROMA, 04 MAR - "Una comunicazione accurata, efficace e tempestiva è uno degli strumenti principali di promozione e tutela della salute. Comunicare in modo corretto, contrastare le fake news, può fare la differenza in una situazione di emergenza: è questa una delle lezioni che abbiamo appreso nel corso di una pandemia che ci ha visto fare i conti anche con il virus della disinformazione". Questo il messaggio del ministro della Salute Roberto Speranza inviato in occasione degli Stati Generali della Comunicazione per la Salute, organizzato da Federsanità Anci e ospitato oggi al Policlinico Umberto I di Roma.
Oggi, ha aggiunto il ministro, "anche in tema di comunicazione, è il tempo giusto per far tesoro degli insegnamenti del Covid-19: è questa la sfida più importante del nostro presente". (ANSA).
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Filippo Anelli, presidente Fnomceo
(ANSA) - ROMA, 04 MAR - "Modificare sostanzialmente il Codice di deontologia medica perché non si parli più soltanto di comunicazione medico-paziente, ma di come i medici possono utilizzare la comunicazione per raggiungere obiettivi di salute".
Questa la proposta di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), lanciata in occasione del suo intervento agli Stati Generali della Comunicazione per la Salute, promossi da Federsanità Anci e in corso al Policlinico Umberto I di Roma.
Gli obiettivi di salute, ha aggiunto, "devono essere condivisi anche con i giornalisti", che hanno un ruolo determinante da questo punto di vista: "questo è importante e non è mai, o quasi mai, stato fatto". L'augurio, ha concluso, "è che ci possa essere una riflessione che metta insieme la necessità dell'informazione con i valori che da sempre caratterizzano le nostre professioni". (ANSA).
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Tiziana Frittelli, presidente Federsanità
(ANSA) - ROMA, 04 MAR - "Solo se impareremo l'importanza della comunicazione per la salute, potremo contribuire alla salvaguardia del nostro Servizio sanitario nazionale. Se sapremo comunicarlo sarà più facile riuscire a difenderlo", anche dal "clima di intolleranza" e dai "violenti attacchi informatici" che abbiamo visto nei mesi passati. Queste le parole della presidente di Federsanità, Tiziana Frittelli, in occasione degli Stati Generali della Comunicazione per la Salute, che hanno riunito oggi, al Policlinico Umberto I di Roma, oltre 300 professionisti della comunicazione pubblica per la salute, tra giornalisti, comunicatori e social media manager.
L'idea di questo evento promosso da Federsanità Anci, ha spiegato Frittelli, è nato lo scorso ottobre quando, "all'indomani dei mesi più duri dell'emergenza pandemica, molte aziende sanitarie e ospedali sono stati vittime di attacchi ai sistemi informatici aziendali, ai profili social", che sono ormai un canale di comunicazione diretto con i cittadini" e "che hanno messo a rischio assistenza e cura di pazienti". Si è trattato di "attacchi da parte di gruppi non ben identificati che, tramite la 'maschera del no vax', hanno fatto viaggiare in rete messaggi di incitazione all'odio contro le strutture sanitarie e chi vi lavora con dedizione e sacrificio ogni giorno". Come conseguenza lo scorso 9 ottobre, al Policlinico c'è stato un assalto che ha devastato il pronto soccorso. Da quel giorno, ha concluso Frittelli, Federsanità ha deciso di lanciare l'esortazione "Non smettiamo di comunicare" per "contrastare con la corretta informazione e la comunicazione trasparente il clima di intolleranza verso le nostre strutture, che non può essere accettato in quanto attacco al diritto alla salute e a chi questo diritto è chiamato a tutelarlo". (ANSA).
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Silvio Brusaferro, presidente ISS
(ANSA) - ROMA, 04 MAR - La pandemia ci ha mostrato che "non si può pensare di affrontare grandi criticità senza avere la corretta informazione come pilastro. Ora abbiamo la consapevolezza che ha un ruolo importante e che richiede investimenti e professionalità specifiche". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro, in occasione degli Stati Generali della Comunicazione per la Salute, organizzato da Federsanità Anci e ospitato oggi al Policlinico Umberto I di Roma.
Se pensiamo gli elementi che ci hanno aiutato nei mesi passati nel contrastare il Covid-19, ha spiegato Brusaferro, "troviamo sicuramente la ricerca e capacità di trasferimento tecnologico, che ci hanno permesso di ottenere in breve tempo risultati incredibili; in secondo luogo la capacità di comunità e governi di adottare misure, anche pesanti sull'impatto per la libertà personale della popolazione, che ha sua volta ha saputo accettarle e farle proprie. Ma il terzo elemento centrale è stata la comunicazione", che è stata determinante nel contrastare fake news. E la parola comunicazione, ha concluso, "racchiude un universo di strumenti e linguaggi diversi, ognuno dei quali intercetta segmenti di popolazione e può essere utile a far arrivare messaggi fondamentali. Questa complessità del comunicare - ha concluso - è una delle eredità lasciate dalla pandemia". (ANSA).
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Cesare Buquicchio, capo ufficio stampa ministero Salute
(ANSA) - ROMA, 04 MAR - Ben 142 conferenze stampa,74 infografiche, 3.066 post sui social, ma anche un numero verde del ministro della Salute che, "in due anni ha ricevuto 7 milioni di chiamate e ne ha risposto a 5 milioni". A elencare i numeri della comunicazione portata avanti dal Ministero delle Salute durante la pandemia, è stato il capo ufficio stampa Cesare Buquicchio, durante gli Stati Generali della comunicazione della salute, promossi da Federsanità Anci e riuniti oggi per la prima al Policlinico Umberto I di Roma.
Oltre a campagne, siti web specifici e l'aggiornamento continuo della dashboard con i numeri della pandemia, la comunicazione ha utilizzato ampiamente il web e i nuovi media per il contrasto a disinformazione e fake news. "Il sito web del ministero è diventato un punto di riferimento per l'informazione" e "i profili social sono cresciuti in modo esponenziale: abbiamo oggi una pagina Facebook che ha 1,5 milioni di contatti. Abbiamo oggi 550.00 iscritti sul canale Telegram e anche su Instagram siamo tra i i ministeri più seguiti al mondo, come emerso da un confronto con altri paesi".
Oltre a questo, durante i due anni di pandemia, "sono stati tenuti costantemente aggiornati 473 giornalisti italiani e internazionali attraverso le chat whatsapp".
"L'evento di oggi permette di sottolineare ciò che noi direttori di aziende sanitarie ed ospedali dobbiamo aver chiaro, ovvero il ruolo della comunicazione come leva del cambiamento che attraverserà in maniera sempre più radicale l'intero sistema sanitario pubblico", ha detto Fabrizio d'Alba, direttore generale Policlinico Umberto I, struttura che rappresenta la sede universitaria più grande d'Italia che forma il 10% dei sanitari del nostro Paese. (ANSA).
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Nino Cartabellotta, presidente fondazione Gimbe
(ANSA) - ROMA, 04 MAR - "La coincidenza tra un gravissimo evento di portata mondiale e il desiderio di una buona parte della popolazione di non parlare più di Covid, ha portato alla scomparsa della pandemia dai mezzi di comunicazione", ma questo processo è stato "favorito dalla narrazione minimizzatrice che era stata già avviata prima dell'attacco russo all'Ucraina". A spiegarlo è stato il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta durante gli Stati Generali della comunicazione della salute, promossi da Federsanità Anci e riuniti oggi per la prima al Policlinico Umberto I di Roma.
Nell'ultima settimana, ha aggiunto Cartabellotta,"il Covid è scomparso dalla comunicazione, anche perché molte persone non hanno più voglia di parlare del tema. Questa sostituzione forzata ha scalzato la pandemia". (ANSA).
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Gimbe
(ANSA) - ROMA, 04 MAR - LitCovid, ovvero la banca dati che raccoglie gli studi scientifici sul Covid-19, "conta 227.588 citazioni incluse, con una media di 2200-2500 articoli settimanali. Un numero enorme anche solo per studiarli e valutarli, "sono volumi assolutamente non gestibili", che hanno contribuito all'esplosione dell'infodemia e di una "narrativa antiscientifica parallela". A spiegarlo è stato il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, intervenuto durante gli Stati Generali della comunicazione della salute, promossi da Federsanità Anci e riuniti oggi al Policlinico Umberto I di Roma.
La ricerca, ha aggiunto, "ha avuto grossi problemi in pandemia, i ricercatori hanno avuto disponibilità di enorme quantità di dati in brevissimo tempo e ne è nata una quantità enorme di produzione scientifica, ma con pochi studi che avevano livelli di qualità e evidenza che li rendessero utili a guidare decisioni cliniche e politiche. Ci sono stati pochi trial randomizzati e pochi studi longitudinali di coorte". Questo "ha rappresentato la base dell'infodemia perché più rumore c'è e più è facile strumentalizzare e confondere dal punto di vista della comunicazione pubblica".
In termini di comunicazione, ha concluso, "la conseguenza è che siamo stati messi di fronte, in questi due anni, all'esplosione di una narrativa antiscientifica parallela: da quella sulle cure domiciliari a quella dei morti per o con Covid, fino alla strumentalizzazione del termine vigile attesa".
(ANSA).
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